Un panorama spettacolare, soprattutto al ritorno, 1 ora di cammino tra bosco, roccia, passerelle e ponti…
Forse non è troppo indicato a chi soffre di vertigini, anche se è il tutto è in assoluta sicurezza. Inizialmente percorri una strada sterrata con uno scorcio molto bello sulla valle e i meleti intorno, poi, per i primi 30 minuti abbassa la testa e cammina lungo la roccia, il sentiero è pianeggiante e sempre in quota. Per i prossimi 10 minuti il tracciato si allarga e si cammina nel bosco con un suggestivo sottofondo di uccellini che cantano e il rumore dell’acqua dei ruscelli.
Gli ultimi 10 minuti camminerai per un tratto sulla strada statale, la stessa che porta al Santuario e poi puoi scegliere se continuare a percorrerla, oppure se salire la gradinata, che ti accompagna all’ingresso di San Romedio.
All’ingresso si ha come l’impressione di essere in un piccolo borgo rinascimentale, nel cortile di una casa storica, non si ha l’immediata consapevolezza di trovarsi in una chiesa, o in un luogo sacro… Lo scorcio è davvero molto bello, e le scale mi invitano a salire.
Ultimo sforzo… dai su, ne vale la pena!
Dopo aver visitato la Chiesa, possiamo salire gli ultimi gradini… L’avviso affisso al muro non è dei più rassicuranti, però mi incuriosisce.
Un’altra scala di 88 gradini con affissi centinai di ringraziamenti da parte dei fedeli, mi porta alla Chiesa di San Michele Arcangelo, splendida chiesetta in stile gotico arricchita da costoloni e stemmi della famiglia Thun, che nel 1513 aveva ottenuto il patronato dal Papa. Salendo ancora, (adesso ho il fittone..), in alto trovo la chiesa di San Romedio, detta anche chiesa grande, dove sono custodite le reliquie del santo eremita. Fu costruita sempre dai conti Thun intorno al 1536, con le pietre portate dai pellegrini. Attraverso un’inferriata del pavimento si vede la grotta dove San Romedio avrebbe abitato.