La gita di oggi ci porterà a scoprire un laghetto alpino nascosto in mezzo alla foresta, una chicca che non può mancare negli album fotografici di un vero amante della Val di Sole, ti sto parlando del lago di Barco.
Da dove si parte?
Partiremo dalla località Volpaia di Vermiglio seguendo la strada forestale fino al suo termine. Il primo tratto ci farà riscaldare le gambe per via della discreta pendenza costante, ma dopo un chilometro o poco più, tornerà pianeggiante e proseguiremo su un falsopiano fino al termine della carrareccia.
È giunta l’ora di imboccare il sentiero che ci condurrà sulle rive del bellissimo lago di Barco districandosi fra radure, abeti, piante di mirtillo e se saremo fortunati anche dei bei porcini.
Dopo aver superato un paio di passaggi su delle roccette, davanti a noi si materializzerà un ponticello che attraversa l’emissario del lago, proprio nel punto in cui si origina, non potrai che rimanere a bocca aperta vedendo comparire, tutto a un tratto, questo specchio d’acqua con le alte vette che lo circondano.
Dove ci troviamo esattamente?
Siamo nel gruppo montuoso dell’Adamello-Presanella, rocce granitiche, altamente impermeabili, che rendono la vita facile ai laghetti in quota. Il lago di Barco non è propriamente un lago alpino piccolo e poco profondo. È lungo 200 metri e largo più di 100, con una profondità che supera i 15 metri.
Dove si mangia?
Il pranzo come accade in tutti i posti più selvaggi che visitiamo, non potrà che essere al sacco e verrà consumato proprio in riva al lago, prima di rimetterci in cammino per il ritorno, seguendo un percorso differente.
Proseguiremo il cammino in direzione est, verso i territori del Comune di Ossana, passeremo per la selva, una località frequentata soprattutto dai fungaioli, il bosco rado ed un fitto sottobosco erboso permettono infatti alla luce di filtrare, ma anche all’umidità di fermarsi nel suolo, creando l’habitat perfetto per la nascita dei porcini.
Il sentiero ci porterà fino alla Malga del Doss, recentemente ristrutturata dal comune di Ossana che ha adibito una parte di essa a bivacco, a disposizione di chiunque passi di lì e abbia bisogno di un punto d’appoggio.
Seguendo la strada forestale per un breve tratto, giungeremo ad un bivio che ci porterà dapprima su una vecchia strada ormai dismessa e poi su un piacevole sentiero pianeggiante che ci riaccompagnerà fino all’imbocco del tracciato che ci ha condotto al lago.
Da qui, poco più di due chilometri ci separano dalle macchine, tutti in pianura e discesa.